30.03.2014 - LA CARRIERA È FINITA, ANDATE IN PACIOTTI
Un giocatore di 26 anni è tutto sommato ancora giovane. Un giocatore con alle spalle 26 stagioni è un padre fondatore della disciplina, e se le stagioni sono tutte nella stessa squadra, è una pietra miliare nella società stessa.
Clemente Paciotti è in effetti tutto questo, dall'arrivo in squadra a 17 anni, stagione 28, quella della seconda promozione in Sesta, a oggi che a 43 anni decide di fare basta.
È stato compagno di spogliatoio di tutti i più grandi di Tøftinghia, da Modica e Kotromagias a Zintel e Zúñiga, passando per Gervasio, Arfè, Pezzuti, Di Gennaro. Detta così sembrerebbe un costante comprimario, invece le sue statistiche dicono 287 presenze (terzo assoluto dietro a Di Gennaro e Guo Hong) e 24 gol.
Già 7 presenze a 18 anni, titolare stabile dai 20, quando anche il numero di maglia diventa l'amato 16, che però non sarà ritirato. Le ultime apparizioni a 39 anni, la prima stagione di ritorno in Ottava, poi di lato a fare spazio per la risalita in Settima, ma sempre in campo nelle sgambate del martedì.
29.03.2014 - SARÀ ANCORA SETTIMA
Non riesce l'aggancio al treno della promozione in Sesta, ma pres. Ilozzir fa capire che in realtà a lui va bene così.
La costante ammucchiata in vetta punisce le due recenti sconfitte di Tøftinghia e non basta il comodo 6:0 dell'ultima giornata per tornare nelle prime due: lo scontro diretto fra prima e seconda finisce 1:1 e offre quel semplice punto che mancava ad entrambe per la matematica promozione.
L'andamento della stagione rimarrà comunque nella storia: le prime due a 25, terza e quarta a 24. A 5 giornate dalla fine le quattro squadre erano 17-17-17-16. A 3 Tøftinghia pareva essere scattata verso la vittoria del girone, issandosi a 21 salvo poi arenarsi clamorosamente con due sconfitte filate.
A 2 dalla fine la classifica era tornata un pastone unico: 21-21-21-18. A 90 minuti dal termine 24-24-21-21. Oggi Minotavroi festeggia la vittoria a quota 25 e +11 di differenza reti, Rieti 25 e +4. Tøftinghia ha il miglior attacco e la seconda miglior difesa che fruttano un differenziale di +13 ma a quota 24 si resta di sotto.
Ilozzir la prende bene: «Probabilmente è un discorso poco sportivo e inelegante ma voglio essere sincero e ammetto con onestà che preferisco così. Nella storia della società ci siamo abituati a due cose: una positiva e una negativa. Quella positiva è mettere trofei in bacheca e mi piacerebbe lasciare questa serie da vincitore, non da secondo classificato. Quella negativa è stato, soprattutto nei primi anni, affrontare salti di categoria senza esserne pronti. Ora è certamente diverso, la squadra è solida e pronta al rientro in Sesta ma se abbiamo fatto solo 24 punti, perso 4 partite e avuto due squadre davanti e una a pari punti vuol dire che dobbiamo ancora migliorare. L'anno prossimo sarà sicuramente quello giusto.»